giovedì 24 maggio 2012

senti, emiliano.

- signora!
- eh?
- signora, presto, venga qui.

senti, emiliano.
son quasi due settimane che son qui nel tuo territorio. mi hai imbottita di gnocco fritto, pasta all'uovo, carne di maiale conciata in modi che noi marchigiani non possiamo nemmeno lontanamente concepire. mi hai stordita di erre ed elle arrotate, mi hai devastata con la tua ospitalità che non prevede si rifiuti un piatto né un cambio di asciugamani. mi hai disorientata con i tuoi prati pieni d'erba, i tuoi boschi pieni d'alberi, le papere, i cigni, l'airone che fa il bagno e la gazza ladra sull'argine del fiume.
adesso che vuoi da me, emiliano, che sto camminando a bordo campo per raggiungere il mio albergo, che vuoi, emiliano, che vuoi da me

- signora, venga, attraversi adesso che poi passa la cronometro.
- eh?
- la gara di biciclette, signora, non ha visto? attraversi, venga qua.

senti, emiliano.
io non ne posso più.
son quasi due settimane che me ne sto rinchiusa nel tuo bell'albergo mentre per nove ore al giorno dei colleghi - in massima parte, peraltro, emiliani -mi imbottiscono di nozioni di stato civile mentre i miei compagni di sventura da tutt'italia fanno gli esempi più assurdi e sudano assieme a me, in cinquanta nel tuo bel solarium, emiliano. con lo gnocco fritto sullo stomaco, circondati da chilometri e chilometri di prati e alberi e prati e alberi e prati che la sera quando esci a far due passi per ricordarti che al mondo non c'è solo lo stato civile ma pure quello modello base ti giri intorno e ti sembra di stare a central park, tutti che fanno jogging e si stirano i muscoli e corrono in bici e si stirano i muscoli, frotte di gente che corre tutti assieme tutti sudati tutti in calzoncini e maglietta e mica si fermano se uno cammina, no, che gliene frega agli emiliani, ti vengono addosso in gruppo perché loro ci hanno diritto che son più veloci e anche belli magri mentre io, dopo due settimane di stato civile e gnocco fritto, io, caro il mio emiliano, altro che gara a cronometro dovrei fare

- attraversi veloce, signora, che poi arrivano le biciclette.
- ma io non voglio attraversare, vede? il mio albergo è più avanti da questo lato, sulla destra.
- ma signora, lì è tutto bagnato, si sporca.

senti, emiliano.
noi marchigiani, il fango, ce lo abbiamo nel sangue. guarda che l'altro giorno mentre c'era il terremoto io ero al computer a inserire le mail dei coristi nella rubrica di libero e mica son corsa giù nella hall dell'albergo, io, son stata ferma lì e ho continuato a inserire perché la terra trema, ma noi marchigiani no. guarda che dove stiamo noi è montefeltro e nel montefeltro il fango è all'ordine del giorno, che mica ci abbiamo i praterelli belli tosati come le pecore, come qui in emilia, nelle marche la natura è selvatica e pure un po' selvaggia e abbiamo i monti veri, e le rocce, e la macchia mediterranea, emiliano, ci fa un baffo a noi il fango, hai mai provato a correre la mattina sul bagnasciuga storto dell'adriatico, tu? altro che ciclabili larghe e belline. e a proposito, un'umidità come quella di oggi del duecento per cento ce l'abbiamo anche noi, cosa credi, ma almeno ci abbiamo lo sfogo a mare, che prendo vado giù e mi tuffo, e qui dove vado, con lo gnocco fritto sullo stomaco, il fiume che trasuda l'umido e i boschi con gli alberi tutti uguali che ieri la collega toscana e quella campana ci si son perse e ci hanno messo tre ore a tornare

- guardi, lei è molto gentile, ma io continuo qui, grazie.
- è sicura, signora?
- sì, guardi, le prometto che non attraverso.
- ah, allora bene. buonasera.
- buonasera a lei.

19 commenti:

  1. Quanto ti adoro.
    Tutto vero!
    Soprattutto lo gnocco fritto sullo stomaco.

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  2. La prima cosa che ho notato sbarcando in questa regione 3 anni fa è stata la gentilezza delle persone, roba che dalle mie parti ormai è merce rara. Ma la seconda cosa invece è stata la quantità incredibile di maiale che viene ingurgitata. C'è maiale ovunque, secondo me anche nel caffè. Credo di aver mangiato, in questi 3 anni, la stessa quantità di maiale che ho mangiato nei miei precedenti 33 anni di vita.
    Poi concordo: lo sfogo a mare è fondamentale. Lo dice uno che è stato su un'isola per 19 anni

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Già. E questa cosa del maiale non è che faccia poi così bene. Ma è buono.

      (eliminato e ripostato il commento perché certi refusi proprio non li posso sopportare)

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    3. San Maiàl.
      Io sono prosciutto-addicted da una vita, da queste parti abbiamo la festa del Nino che è tutta dedicata a Lui. Però in Emilia ne fate davvero un capolavoro...

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    4. Giugiulone, su un'isola per 19 anni... che bello

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    5. Cara mami, su un'isola si cresce sereni e si invecchia serenamente, però tutto quello che c'è in mezzo viene meglio altrove, sulla cosiddetta terraferma (ormai da me battezzata terraquasiferma) ^_^
      E comunque,viva il mare come valvola di sfogo!

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    6. su un'isola si cresce sereni e si invecchia serenamente? sto già facendo la valigia :D

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    7. Mami, ma pensi già ad invecchiare? Ed io che ti facevo in età di mezzo, quella in cui ci si diverte, si va al cinema, al teatro, a zonzo per il mondo:pensi già al buen retiro? ;-)

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    8. Io, facendo i conti, ho notato che dal 2005 vado in vacanza solo su isole.
      E sono state tante, eh.
      Non riesco a non vedere il mare per più di 9 mesi, e soprattutto non riesco a stare lontana dalle isole.
      (Anche quelle dentro i laghi.)

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    9. non riesco a non vedere il mare per più di nove giorni (ma ci abito praticamente dentro, quindi non vale).
      e il problema è che a dodici anni già me ne sentivo cinquantadue. a dire il vero adesso a quaranta a volte me ne sento sedici (di testa, non altro), a volte cento. insomma diciamo che non sono ancora riuscita a scendere a patti col tempo. forse un'isola mi sarebbe di aiuto?

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    10. @Trantor: Allora è probabile che tu sia stata anche sul mio scoglio natìo

      @mamikazen
      il mio record di sopportazione è stato 1 mese, poi mi sono precipitato verso un lago perchè avevo bisogno di vedere acqua, tanta acqua.
      Se lavori e vivi su un'isola il tempo rallenta e nella stagione invernale si ferma proprio e se ne va in letargo. Non sono rare occasioni in cui si resta isolati per il mare mosso (1-2 giorni in cui parte 1 solo traghetto A/R o nemmeno quello)

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    11. ecco.
      forse finalmente riuscirei a scrivere il mio romanzo.

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    12. Di chi o cosa parla?
      Ah,senti un po', ma sbaglio oppure il tuo blog ha un fuso orario diverso? Le ore di pubblicazione dei commenti sono sballate. Ma immagino te l'abbiano già fatto notare...

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    13. di chi o cosa parla?
      ... ecco, appunto.
      sì infatti i commenti sono a roulette, forse un giorno capirò come sistemare la cosa.

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    14. wow, credo di essere riuscita a sistemare il fuso orario.
      eureka.

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    15. Brava!
      Buon romanzo sull'isola (potresti incontrarci Erri De Luca, che ci viene spesso)

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    16. dici che è tutto merito dell'aria buona? potrei provare

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