venerdì 13 aprile 2012

Lo svenevole.

e ci sono tutti questi uomini nella mia vita che oramai ci ho fatto l'abitudine e dev'essere m'illudo per questo che nessuno mi fa mai la corte perché si vede che mi scappa da gestirli i maschi mica in maniera oppressiva almeno spero però ineluttabilmente tendo ad accorgermi dei loro punti forti e deboli pressoché immediatamente e a capire quale cassetto tirare quale lasciare chiuso quale cassetto ha una vite lenta e quale trarrebbe giovamento da una spruzzata di eau de toilette alla lavanda e quindi loro tutti prima per carità mi guardano le tette poi però mi vedono come una loro mamma putativa persino l'orco dell'archivio coi suoi venerandi sessantaepassa un paio di giorni fa mi è venuto oltre lamentoso che si era rotto un'unghia e gliel'ho dovuta tagliare io con le forbici da ufficio e gli usciva il sangue ma tanto io col sangue non svengo io non svengo mai mi venisse un colpo ma non svengo non piango non mi accascio non faccio scenate non ci riesco una volta mi piacerebbe piangere e piantare una scenata come le femmine quelle vere e soprattutto svenire svenire è il mio sogno svenire tra le braccia di un uomo i cui cassetti proprio non sono in grado di vedere.

Ma da sempre, a casa mia, a svenire sono i maschi.

Mio padre in particolare il mio archetipo il mio edipo numero uno è un tipo svenevole sveniva da ragazzo è svenuto il ventidue aprile millenovecentocinquantaquattro al suo matrimonio è svenuto anni fa alla cresima di un parente riemergendo dal nulla con la giacca sbregata e il sangue sulla fronte è svenuto nel suo studio d'ingegnere è svenuto in casa in vasca in camera da letto sulle scale è svenuto platealmente al ristorante all'ultimo compleanno di Guanciabella e lì l'ho proprio visto che mi guardava e si piegava piano piano e chiudeva gli occhi dolcemente per poi franare sui giocattoli di mio figlio e io che sorridevo e rassicuravo tutti dicendo "non vi preoccupate non è niente lo fa sempre, avete chiamato il centodiciotto? grazie".

L'altra notte però non calcolando bene il che per lui è uno smacco dato che si è fatto un nome proprio come perito tecnico nonché esperto di antisismica è svenuto di notte da solo in soggiorno ed è rimasto lì fino al mattino e quando sono entrata al pronto soccorso era su una barella e quando mi parlava non lo capivo e mentre un dottore mi chiedeva "suo padre è mai caduto?" ed io pesavo che non gli sarebbe bastato tutto il turno per ascoltare la risposta proprio lui lo svenevole si è fatto venire una crisi in tutto degna del suo grande senso del teatro e il medico urlava "codice rosso!" le infermiere "ingegnere!" e io "papà!" e lo guardavo fisso negli occhi e gli tenevo forte un braccio per fargli capire che se aveva deciso di andare io andavo con lui almeno fin dove potevo perché io non faccio scenate non piango e soprattutto non svengo mai e lui lo sa che di me per certe cose si può fidare.

Poi piano piano è tornato indietro. Questa notte sono stata lì mentre dormiva, poi sono andata al lavoro. Quando sono tornata a trovarlo alle tre avevo un po' paura, pensavo chissà se lo svenevole 'sto giro ci ha rimesso troppi neuroni, e gli tocca farsi dare una mano per mangiare e bere e vestirsi, che son tutte cose che lui odia. Pensavo così, mentre entravo alla neuro.

Lo svenevole era seduto sul letto con la settimana enigmistica in mano.

"Cosa fai, ba'?"
"Le frasi crittografate."
"Eh?"
"Vedi, al posto delle lettere ci sono i numeri, tu devi scoprire a quale lettera corrisponde ogni numero. Io per partire cerco sempre il non."
"Il che?"
"Il non. E' l'unica parola italiana di tre lettere che ha la prima e l'ultima lettera uguale, vedi? Eccolo qui: N-O-N. Quindi questo è A, questo C..."

Poi mi chiedono perché ho i capelli bianchi.

7 commenti:

  1. Mami, anch'io vado pazza per le parole crittografate:
    pensa che da piccola facevo 3 fotocopie (nell'ufficio di nonno-geometra) una per me e due per i miei fratelli, poi facevamo la gara a chi finiva prima!
    un pollice in alto per lo svenevole
    (io di cassetti non ne so niente, però!)

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    1. secondo me è perché sei una che si lascia svenire, quando è il momento, che è cosa buona e giusta. ma se una nasce quadrata probabilmente non può morire tonda, a meno che non venga impastata e spianata da uno schiacciasassi (e qui la metafora diventa incomprensibile ma passare la notte su una sediola di fòrmica cercando di fare in modo che lo svenevole non cada dal letto e poi andare al lavoro perché in fondo cosa vuoi che sia, dopo con le metafore si perdono un po' i colpi)

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  2. chissà, sarà quello!
    la metafora é bellissima! ;)

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  3. Che ti amo, si sapeva. Che adesso ho capito da dove ti viene, meglio. Che ti ho ritrovata, meno male, non farci caso, delle volte svego anch' io e mi perdo i pezzi.

    E si, svenire è sempre stato il mio sogno da principessa nella vita, ma nulla, la vita ti frega.

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  4. solidarietá a tuo padre, anche io svengo sempre e so cosa significa. anche se devo essere sincera, é anche un pó voglia, inconscia, di esere protagonisti..

    posso farti comunque una domanda, visto che é la prima volta che ti leggo? chi é guanciabella???? (mi fa troppo ridere sto nome.. mi ricorda bellicapelli di 'febbre da cavallo'

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    1. ciao gaia! ma glielo diciamo sempre in famiglia che avrebbe dovuto fare l'attore di teatro, non l'ing.
      guanciabella è mio figlio minore, che da neonato aveva un paio di guance favolose ma anche adesso che ha cinque anni non c'è male.

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