mercoledì 18 gennaio 2012

A mark in time.

Il mio nuovo lavoro ha molti lati positivi.

Uno di questi è l'accesso all'archivio.

L'accesso all'archivio è vietato al pubblico, strettamente regolamentato, ogni accesso agli atti deve essere giustificato. L'archivio è sorvegliato a vista dal collega I., che conosce i reconditi segreti dei trisavoli di ogni singolo Cignolese venuto al mondo, sa come fare ogni tipo di annotazione su ogni tipo di atto, urla contro chiunque per qualsiasi motivo a ogni ora del giorno e non è blandibile neppure con offerte di sigarette, caffè o esibizione di scollature generose o decimetri di gamba in calza velata.

Io però negli archivi ci ho già lavorato.

Certo, non erano archivi di persone. Erano archivi di oggetti, e archivi di documenti relativi ad oggetti. Ma scavare, ho scavato. Quanto a decifrare scritture non sono mai stata seconda a nessuno. E nella mia carriera (carriera?!) lavorativa sono riuscita a collaborare positivamente con colleghi/e affetti da orsismo, isteria acuta, crisi di panico con svenimento, manìa sadico-ossessivo-compulsiva, prolassi di protagonismo maniacale eccetera eccetera eccetera.

Sta di fatto che il collega I., con somma sorpresa deglin altri colleghi che lo conoscono da anni, ogni tanto mi dice "brava". Tipo quando scopro che la signora X, della quale sto stendendo l'atto di morte, da ben ottantasette anni è registrata in ogni nostro atto e documento con un certo luogo di nascita, che in realtà non corrisponde a Nessun Luogo sulla Terra. O come quando riesco a ricostruire che, mettiamo, il "Kansas" citato in un atto non è il "Kansas" Stato, e neppure Kansas City - Kansas, bensì Kansas City - Missouri. Echissenefrega, direte voi? Ma l'archivio è l'archivio, la storia è storia e le persone sono persone, e se sono nate - sia pure quasi cent'anni fa - a Kansas City - Missouri hanno diritto che così sia scritto, di preciso.

Insomma, è innegabile che su certe cose io e il collega I. ci capiamo. Insomma, un minimo.

Oggi, poi, mi ha chiesto di aiutarlo a fare una ricerca.

Io aiutare lui a fare una ricerca.

"Mamikazen, guarda questi."

Questi sono due grossi volumi con le pagine mooolto, moooooooolto ingiallite.

"Sono le statistiche dei morti negli anni 1916-1918, devo cercare un eroe di guerra, bisognerà spulciarli uno ad uno, una fati... ma cosa stai facendo???"

"I., guarda... guarda! Guarda questo... età 48 anni, causa del decesso demenza senile... demenza senile a 48 anni, fantastico! Ma ci pensi? Un altro mondo. Guarda, mio Dio, quanti bambini... età cinque giorni, inanizione, età diciotto mesi, pertosse... rachitide... polio... tubercolosi... e poi guarda, una marea di polmoniti, bronchiti... ma ci pensi? era l'anno della Spagnola! Ancora pertosse... certo,niente vaccino. Inanizione, ancora inanizione... a questi avrebbero dato il latte artificiale e sarebbero campati tutti... anche questo, guarda, morto a dieci giorni per insufficienza respiratoria, probabilmente era prematuro, oggi si sarebbe fatto un po' d'incubatrice e avrebbe campato ottant'anni, magari..."

"... ehm. Lo considero un sì?"

Cielo, io adoro il mio nuovo lavoro.

1 commento:

  1. Fosse la Volta che scrivi 'sto libro, prima che ti afferri la demenza senile o la paralisi infantile

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