E' quasi sera, le pietre scure della strada e dei muri sono appena rischiarate da un lampione lontano.
Una coppia di anziani si tiene a braccetto, immobile, sui gradini della chiesa. Hanno i visi rivolti in su.
Mentre cammino verso casa tentando di non scivolare con le borse della spesa sulle pietre umide li guardo e per un momento mi fermo anch'io, mesmerizzata.
Perché dalle finestre del Conservatorio, suonato da una piccola orchestra di fiati, sulla strada ricade questo.
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