sabato 21 luglio 2012

mi piaccion quelle cose

perché sei qui a vendere i biglietti.
perché sei qui.
in questo posto che odi.
tra queste persone che indossano la giacca vogliono il posto in prima fila e lo vogliono gratis.
e non gliene frega un c***o se in prima fila non si vede niente e se allunghi le gambe dai un calcio al primo violino.
loro vogliono la prima fila.
ha ragione *l'aliena* quando dice che sei fissata, malata, autolesionista.
spiegami che cosa c***o ci fai qui.

lo faccio per quelli che li stanno comprando, i biglietti. lo faccio per quel signore francese anziano che ci viene a sentire tutti gli anni e che adesso accompagno di sopra di nascosto a vedere com'è fatta la balconata sperando non mi becchi nessuno.
ecco mi ha beccato l'elettricista *il santo*.
ma lui non mi dice niente, *il santo* mi vuole bene dalla prima volta che ho fatto uno spettacolo con lui e mi sono carreggiata le scenografie da sola dal secondo piano seminterrato dei camerini al palcoscenico.
a teatro, gli elettricisti mi vogliono bene.
i direttori, mi considerano uno scarafaggio.

cosa c***o ci faccio qui.
adesso mi alzo e me ne vado.
tanto *la ballerina* se la cava benissimo da sola.
cioè, oggi era convinta di essersi persa una carta da cinquanta euro. però poi l'ha ritrovata sotto il cassetto degli spicci.
almeno preparo le buste con i c***i di biglietti omaggio.
ecco, su questa ci scrivo "M.o P. Cushing & Co.". tanto poi prima di dargliela la cambio con una normale.
mamma mia quanto sono allergica a queste mura. mi viene l'edema della glottide e mi cala l'ossigenazione del sangue. qualcuno ha un sacchetto di carta?
fuori ci sono trentanove gradi.
e il vento caldo che fa impazzire i deboli di mente, il vento di phenomena.
cosa c***o ci faccio qui.

lo faccio per quel deficiente che mi ha raccontato tutta la trama di traviata convinto che fosse bohème. lo faccio per  i colleghi coristi che stasera si possono spaparanzare sulle poltroncine di velluto rosso. lo faccio perché basta con 'sta storia che qui a cignocittà se si fa l'opera si fa solo quella del cigno, che una volta qui l'opera si faceva tutta, tranne forse wagner ma quella è roba per amfortas e poche centinaia di migliaia di altri pazzi cui poi scappa da invadere la polonia. qui invece si parla di puccini, che diamine. lo faccio per vedere ancora una volta sul palcoscenico la storia di due deficienti squattrinati convinti di avere un qualche talento che si amano non si sa bene per quale motivo poi si lasciano non si sa bene per quale motivo poi tornano insieme e lei muore di tisi. intorno, parigi e tutto un gran pompare d'archi. e lo faccio perché cantano dei giovani.

"signorina? lei ha una busta per me?"
eccolo.
P. Cushing in persona.
"certo, Maestro, ecco, a lei."
"grazie."
...
"ciao Mamika."
cielo, Ad in lavatrice. pantalone e camicia così stirati, ma così stirati che...
"avete dato i biglietti al M.o Cushing?"
"certo Ad, glieli ho dati io, e..."
"... e?"
"niente."
"bene."
"bene."
c***o.
nella fretta gli ho dato la busta con la scritta "... & Co."


ma i fior ch'io faccio, ahimé, non hanno odore.





3 commenti:

  1. ..."ecco, muoion tutte e due tisiche"...ho risposto al deficente che aveva scambiato bohème per traviata..."sarà per questo che le ha confuse"...
    Il sacchetto anche a me, grazie...e per fortuna che alla fine i conti tornano...ma zitti coi beagles!
    E comunque alla biglietteria, me la cavo bene con la vestale, me la cavo bene con supersister...ma io e te insieme siamo perfette

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  2. tanto è vero che giovedì mattina ho preso una FSPR e - salvo varie ed eventuali - saremo esattamente io e te, bellezza (la vestale ha fatto capriole di gioia, credo sia stato un luglio lungo e faticoso) :P

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