mercoledì 14 marzo 2012

L'Inquisitore del mercoledì sera.

Mamma, ma tu, lo sposeresti?

Ma di chi stai parlando, RodolfoValentino luce dei miei occhi?

Il direttore del tuo coro. Ma tu, lo sposeresti?

Amore, siamo già sposati. Lui ha una moglie, un figlio e una figlia, io sono sposata col papà e ho te e Guanciabella.

(se a far demordere un bambino di sette anni e mezzo bastasse così poco, il mondo sarebbe sicuramente un luogo molto più tranquillo e spenderemmo molto, molto meno in armamenti nucleari)

Ma se non foste già sposati con delle altre persone, lo sposeresti?

(quella volta che mi ha fatto entrare nel coro. quella volta che mi ha chiesto di suonare il tamburello. quella volta che mi ha chiesto se volevo cantare il requiem di mozart con l'altro coro. quella volta che provavo l'esame di ammissione al conservatorio e lui mi guardava male da giorni poi una sera si è avvicinato e mi ha detto "questo pezzo lo devi cantare più lentamente, corri troppo". quella volta che aveva la febbre in pullmann (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che mi è passato davanti al funerale di sandro come se non mi vedesse ma poi si è girato e mi ha guardato. quella volta che era notte e c'era una luna enorme su un pozzo al centro di un chiostro e quattro coristi di un polifonico hanno fatto un pezzo a quattro voci sottovoce e il soprano aveva i capelli lunghissimi e un bimbo in braccio e io mi sono girata per dirgli 'non è bellissimo?' ma lui aveva la bocca piena di piada e camminava veloce verso le bottiglie di vino. quella volta a bressanone che ci siamo messi a cercare claudio perché pensavamo gli fosse preso un infarto in qualche buco nascosto per il troppo mangiare. quella volta a cattolica che eravamo in cento provavamo da un'ora le prime dieci battute e il direttore stava per suicidarsi ed è arrivato lui in ritardo (l'unica volta in ventitre anni) e ha detto al direttore 'non ti preoccupare, tu suona che ci penso io', ha alzato le mani e abbiamo attaccato all'unisono e siamo andati avanti fino in fondo. quella volta che eravamo a un'inaugurazione d'anno accademico in conservatorio e abbiamo passato tutto il tempo a ridere e spettegolare. quella volta che mi ha detto una cosa cattiva ed io mi sono chiusa in un camerino in ristrutturazione al buio per mezz'ora e quando sono uscita avevo l'abito nero coperto di calce. quella volta che mi ha detto 'brava' alla fine di un concerto (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che doveva andare a dare un concorso a roma dopo un concerto e la cilla ed io gli abbiamo comprato un pacchetto di pocket coffee. quella volta che abbiamo provato fino alle tre di notte e mi ha lasciato cantare la parte dei tenori e dei bassi e poi Happyicia ha tirato fuori il caffè ed io i biscotti. tutte le volte che ride perché mi arrabbio, o che si arrabbia perché rido. tutte le volte che mi ha insegnato daccapo ad avere pazienza, ad aspettare, ad essere tenace. tutte le volte che parla, qualsiasi cosa dica. tutte le volte che sbaglia a leggere una parola o un numero di battuta. tutte le volte che solleva le mani per dare l'attacco)

Direi di no, amore. Certe persone si è già fortunati ad incrociarle, nello spazio breve della vita. Penso che se in un fantascientifico mondo parallelo ci fossimo sposati avremmo litigato dalla mattina alla sera, perché abbiamo tutti e due un caratteraccio.

In effetti tu hai un caratteraccio.

Grazie, amore.

Però, lo sposeresti?

(ad lib.)

6 commenti:

  1. RodolfoValentino è stupendo...
    ma, mi chiedo...
    però...
    lo sposeresti?
    ;) :P

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  2. che poi.....
    non te l'aspettavi, l'inquisizione spagnola, eh?

    http://www.youtube.com/watch?v=4nt5RTJArz8

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    1. ah, l'inquisizione spagnola! vado subito a vedere :D
      cmq RodolfoValentino deve aver ereditato un po' di E.S.P. (extra sensorial power) dalla nonna materna, oltre a un livello di rognosità molesta pari a enne tendente all'infinito (preso da me) ^_____^

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  3. Bello, bello, bellooooo!

    Ma te lo sei già sposato, #coristaPerfetta. E lui ha sposato te.
    :)

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    1. è una cosa per cui non trovo mai le parole. è la cosa da cui è discesa la mia convinzione che ci sono cose per cui non esistono parole.
      non so se mi sono spiegata.

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