'SCEMO CHI LEGGE'
lunedì 26 marzo 2012
Il Segno.
Dio del Mattino, sono qui tra le tue braccia (ma era necessario uscire di casa alle sei? e dormire un'altra oretta, no?) in giro non c'è nessuno (ecco, brava, quindi... fatti una domanda e datti una risposta) l'aria è tersa e frizzante (è freddo, c***o!), Dio del Mattino, in questo Stato di Grazia la spiagga immacolata (è buio, non si vede un tubo, tra un po' piglio una buca e ci lascio un tendine) è silenziosa, solo il grido lieve dei gabbiani (lieve te credo, s'hanno ancora da svejà, pure loro) e lo sciabordìo dell'acqua che lambisce il bagnasciuga... ma... cosa vedo? Sulla rena immacolata ecco una scritta, è forse un Tuo Segno, o Signore del Mattino? E' forse un Tuo modo di comunicarmi il Mistero Ultimo dell'Esistenza, una scritta vergata con la canna sulla rena dall'umile mano di un Tuo devoto, un mero strumento della Tua Parola che oggi mi dice... mi dice...
mercoledì 21 marzo 2012
I scream, you scream, we all scream for ice cream!
Mattina.
Sulla scrivania ci sono già tre morti, una nascita dall'estero, tre annotazioni, due richieste di ricostruzione dell'albero genealogico dalla prima guerra mondiale a ritroso fino a Neanderthal, una tizia che vuole l'ora della sua nascita per farsi fare il quadro astrale e un'altra tizia inquietante che vuole un certificato di matrimonio non suo "solo per sapere lui com'è messo".
CollegaRomana entra in ufficio brandendo una ciotola di plastica mantenuta fredda da una borsa del ghiaccio.
- L'avevo promesso e l'ho portato, il mio gelato. Fatto in casa senza gelatiera. Tre gusti: crema, croccantino e cioccolato con i pezzi dentro. Adesso non lo possiamo magnà ch'è presto, secondo te se lo porto al bar all'angolo e chiedo il favore di tenercelo nel congelatore e di portarcelo alle dieci insieme al caffé?
- ... !!! - SBAVSGNMH -... !
- ok, allora vado.
Prima di uscire, CollegaRomana mostra la sacra reliquia al popolo adorante. Collega P. fa gli occhi a piattino, l'Orco dell'Archivio si commuove, collega F. ulula "lo zuccotto, LO ZUCCOTTO!".
Alle dieci e un quarto, quando la ragazza del bar s'infila in archivio, l'ufficio si leva come un sol uomo e scompare dietro la porta a battente.
Per una decina di minuti l'aria è permeata di "Uuuuuuuuh", "AH!", "Hhhhmmm", Ooooohh"...
Il Dirigente passa baldanzoso per le stanze, evidentemente in cerca di qualcuno per una questine urgente.
Per la prima volta nella storia dello S. C. di Cignolandia, nessuno - dico nessuno - dà segno di averlo visto.
Sulla scrivania ci sono già tre morti, una nascita dall'estero, tre annotazioni, due richieste di ricostruzione dell'albero genealogico dalla prima guerra mondiale a ritroso fino a Neanderthal, una tizia che vuole l'ora della sua nascita per farsi fare il quadro astrale e un'altra tizia inquietante che vuole un certificato di matrimonio non suo "solo per sapere lui com'è messo".
CollegaRomana entra in ufficio brandendo una ciotola di plastica mantenuta fredda da una borsa del ghiaccio.
- L'avevo promesso e l'ho portato, il mio gelato. Fatto in casa senza gelatiera. Tre gusti: crema, croccantino e cioccolato con i pezzi dentro. Adesso non lo possiamo magnà ch'è presto, secondo te se lo porto al bar all'angolo e chiedo il favore di tenercelo nel congelatore e di portarcelo alle dieci insieme al caffé?
- ... !!! - SBAVSGNMH -... !
- ok, allora vado.
Prima di uscire, CollegaRomana mostra la sacra reliquia al popolo adorante. Collega P. fa gli occhi a piattino, l'Orco dell'Archivio si commuove, collega F. ulula "lo zuccotto, LO ZUCCOTTO!".
Alle dieci e un quarto, quando la ragazza del bar s'infila in archivio, l'ufficio si leva come un sol uomo e scompare dietro la porta a battente.
Per una decina di minuti l'aria è permeata di "Uuuuuuuuh", "AH!", "Hhhhmmm", Ooooohh"...
Il Dirigente passa baldanzoso per le stanze, evidentemente in cerca di qualcuno per una questine urgente.
Per la prima volta nella storia dello S. C. di Cignolandia, nessuno - dico nessuno - dà segno di averlo visto.
domenica 18 marzo 2012
My little Steve Jobs.
Ore sette e quarantacinque antimeridiane.
RodolfoValentino ed io usciamo di casa a piedi diretti, nell'ordine, alla scuola elementare e all'ufficio di S. C.
"Mamma, ti dispiace se mentre camminiamo parliamo un po' di computer?"
"Certo che no, amore."
"Lo sai che ieri ho scaricato l'ultima versione di Adobe Flash Player? Tu ce l'hai l'ultima versione o ne hai una vecchia? Il babbo usa Filezilla. A me piace molto Filezilla. Perché tu non usi Filezilla? Dunque, vediamo se ho capito bene: Word è un programma di scrittura, Excel è un foglio di calcolo, PowerPoint serve per fare le presentazioni - titolo, sottotitolo, immagine, commento. Lo sai che nel mio computer c'era solo Works? Ma a me non piace perché in Works non c'è WordArt, il babbo mi ha promesso che mi installa Word così posso usare WordArt. Poi mi piace molto usare Joomla, il babbo mi lascia entrare nel suo sito vecchio così lo posso usare e poi uso anche Sendblaster. Però mamma c'è un problema: il babbo ha messo la DropBox nel mio computer, io ci ho messo tutte le cose che mi interessavano e che volevo condividere e adesso il babbo mi ha detto che è troppo piena e se lui ci deve mettere una cosa pesante dentro per lavoro non può, quindi me la deve modificare. Senti ma cos'è Internet? Chi l'ha inventata? Che differenza c'è tra Explorer e Firefox? Ho scaricato nel tuo computer il dvd de "Il mio giornale" così puoi creare un tuo giornale come faccio io, sei contenta mamma? E ti ho salvato tutte le canzoni del cd d'inglese Treetops, te le ho salvate in iTunes, in WindowsMediaPlayer e sul desktop. Sei contenta? E poi ti ho installato Paint.NET, così puoi... "
"Amore, scusa se t'interrompo, siamo arrivati. Guarda a destra e a sinistra e attraversa. Un bacio, ci vediamo più tardi, buona giornata."
Cinque minuti dopo, in ufficio.
"Mamikazen, che c'è? Sei stanca?"
"..." *
* naturalmente, quando andrà a scuola da solo e io finalmente potrò andare al lavoro in silenzio o al massimo ascoltando l'iPod, mi mancherà da morire.
RodolfoValentino ed io usciamo di casa a piedi diretti, nell'ordine, alla scuola elementare e all'ufficio di S. C.
"Mamma, ti dispiace se mentre camminiamo parliamo un po' di computer?"
"Certo che no, amore."
"Lo sai che ieri ho scaricato l'ultima versione di Adobe Flash Player? Tu ce l'hai l'ultima versione o ne hai una vecchia? Il babbo usa Filezilla. A me piace molto Filezilla. Perché tu non usi Filezilla? Dunque, vediamo se ho capito bene: Word è un programma di scrittura, Excel è un foglio di calcolo, PowerPoint serve per fare le presentazioni - titolo, sottotitolo, immagine, commento. Lo sai che nel mio computer c'era solo Works? Ma a me non piace perché in Works non c'è WordArt, il babbo mi ha promesso che mi installa Word così posso usare WordArt. Poi mi piace molto usare Joomla, il babbo mi lascia entrare nel suo sito vecchio così lo posso usare e poi uso anche Sendblaster. Però mamma c'è un problema: il babbo ha messo la DropBox nel mio computer, io ci ho messo tutte le cose che mi interessavano e che volevo condividere e adesso il babbo mi ha detto che è troppo piena e se lui ci deve mettere una cosa pesante dentro per lavoro non può, quindi me la deve modificare. Senti ma cos'è Internet? Chi l'ha inventata? Che differenza c'è tra Explorer e Firefox? Ho scaricato nel tuo computer il dvd de "Il mio giornale" così puoi creare un tuo giornale come faccio io, sei contenta mamma? E ti ho salvato tutte le canzoni del cd d'inglese Treetops, te le ho salvate in iTunes, in WindowsMediaPlayer e sul desktop. Sei contenta? E poi ti ho installato Paint.NET, così puoi... "
"Amore, scusa se t'interrompo, siamo arrivati. Guarda a destra e a sinistra e attraversa. Un bacio, ci vediamo più tardi, buona giornata."
Cinque minuti dopo, in ufficio.
"Mamikazen, che c'è? Sei stanca?"
"..." *
* naturalmente, quando andrà a scuola da solo e io finalmente potrò andare al lavoro in silenzio o al massimo ascoltando l'iPod, mi mancherà da morire.
sabato 17 marzo 2012
bienvenidos
un benvenuto ai colleghi dello S. C. che - forse ma forse - oggi o domani o chissà - mi verranno a trovare ("un blog? mandami l'indirizzo" "ehm... ok... ma... va bene.").
giusto perché sappiano che io sono così, nella vita vera... magari in ufficio sembro diversa... ma sono quella che si nasconde dietro la colonna e canta e balla senza spartito e non gliene frega niente del resto del mondo.
un bacione a CollegaRomana e all'Orcodell'Archivio, se passano di qui.
A tutti gli altri, buona musica.
giusto perché sappiano che io sono così, nella vita vera... magari in ufficio sembro diversa... ma sono quella che si nasconde dietro la colonna e canta e balla senza spartito e non gliene frega niente del resto del mondo.
un bacione a CollegaRomana e all'Orcodell'Archivio, se passano di qui.
A tutti gli altri, buona musica.
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venerdì 16 marzo 2012
rinvenuto cadavere in BCPL
mamikazen e collegaromana a dialogo in orario di sportello allo stato civile.
-... e quindi sul certificato, vedi, accanto alla data del decesso mi vengono fuori queste parentesi graffe del c.zo
- hai messo qualcosa di strano nella causa del decesso?
- no.
- ma è un "rinvenuto cadavere"?
- e certo che è un "rinvenuto cadavere", gli è partito un embolo e l'han trovato lì dopo mezz'ora.
- ah, quello riverso sul... ?
- hm-hm. sull'atto abbiamo messo "rinvenuto cadavere alle nove-zerocinque del..."
mi accorgo che sulla porta c'è una signora immobile da probabilmente cinque minuti.
- buongiorno signora, dica pure.
la signora sbarra gli occhi, gira i tacchi e scappa verso la stanza di fronte.
- collegaromana, mi sa che stiamo perdendo appeal.
- hm. in compenso t'ho risolto il probblema delle parentesi graffe. era un errore nell'impostazione BCPL. provalo subbito su un "rinvenuto cadavere", vedrai che te viè bbene.
-... e quindi sul certificato, vedi, accanto alla data del decesso mi vengono fuori queste parentesi graffe del c.zo
- hai messo qualcosa di strano nella causa del decesso?
- no.
- ma è un "rinvenuto cadavere"?
- e certo che è un "rinvenuto cadavere", gli è partito un embolo e l'han trovato lì dopo mezz'ora.
- ah, quello riverso sul... ?
- hm-hm. sull'atto abbiamo messo "rinvenuto cadavere alle nove-zerocinque del..."
mi accorgo che sulla porta c'è una signora immobile da probabilmente cinque minuti.
- buongiorno signora, dica pure.
la signora sbarra gli occhi, gira i tacchi e scappa verso la stanza di fronte.
- collegaromana, mi sa che stiamo perdendo appeal.
- hm. in compenso t'ho risolto il probblema delle parentesi graffe. era un errore nell'impostazione BCPL. provalo subbito su un "rinvenuto cadavere", vedrai che te viè bbene.
mercoledì 14 marzo 2012
L'Inquisitore del mercoledì sera.
Mamma, ma tu, lo sposeresti?
Ma di chi stai parlando, RodolfoValentino luce dei miei occhi?
Il direttore del tuo coro. Ma tu, lo sposeresti?
Amore, siamo già sposati. Lui ha una moglie, un figlio e una figlia, io sono sposata col papà e ho te e Guanciabella.
(se a far demordere un bambino di sette anni e mezzo bastasse così poco, il mondo sarebbe sicuramente un luogo molto più tranquillo e spenderemmo molto, molto meno in armamenti nucleari)
Ma se non foste già sposati con delle altre persone, lo sposeresti?
(quella volta che mi ha fatto entrare nel coro. quella volta che mi ha chiesto di suonare il tamburello. quella volta che mi ha chiesto se volevo cantare il requiem di mozart con l'altro coro. quella volta che provavo l'esame di ammissione al conservatorio e lui mi guardava male da giorni poi una sera si è avvicinato e mi ha detto "questo pezzo lo devi cantare più lentamente, corri troppo". quella volta che aveva la febbre in pullmann (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che mi è passato davanti al funerale di sandro come se non mi vedesse ma poi si è girato e mi ha guardato. quella volta che era notte e c'era una luna enorme su un pozzo al centro di un chiostro e quattro coristi di un polifonico hanno fatto un pezzo a quattro voci sottovoce e il soprano aveva i capelli lunghissimi e un bimbo in braccio e io mi sono girata per dirgli 'non è bellissimo?' ma lui aveva la bocca piena di piada e camminava veloce verso le bottiglie di vino. quella volta a bressanone che ci siamo messi a cercare claudio perché pensavamo gli fosse preso un infarto in qualche buco nascosto per il troppo mangiare. quella volta a cattolica che eravamo in cento provavamo da un'ora le prime dieci battute e il direttore stava per suicidarsi ed è arrivato lui in ritardo (l'unica volta in ventitre anni) e ha detto al direttore 'non ti preoccupare, tu suona che ci penso io', ha alzato le mani e abbiamo attaccato all'unisono e siamo andati avanti fino in fondo. quella volta che eravamo a un'inaugurazione d'anno accademico in conservatorio e abbiamo passato tutto il tempo a ridere e spettegolare. quella volta che mi ha detto una cosa cattiva ed io mi sono chiusa in un camerino in ristrutturazione al buio per mezz'ora e quando sono uscita avevo l'abito nero coperto di calce. quella volta che mi ha detto 'brava' alla fine di un concerto (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che doveva andare a dare un concorso a roma dopo un concerto e la cilla ed io gli abbiamo comprato un pacchetto di pocket coffee. quella volta che abbiamo provato fino alle tre di notte e mi ha lasciato cantare la parte dei tenori e dei bassi e poi Happyicia ha tirato fuori il caffè ed io i biscotti. tutte le volte che ride perché mi arrabbio, o che si arrabbia perché rido. tutte le volte che mi ha insegnato daccapo ad avere pazienza, ad aspettare, ad essere tenace. tutte le volte che parla, qualsiasi cosa dica. tutte le volte che sbaglia a leggere una parola o un numero di battuta. tutte le volte che solleva le mani per dare l'attacco)
Direi di no, amore. Certe persone si è già fortunati ad incrociarle, nello spazio breve della vita. Penso che se in un fantascientifico mondo parallelo ci fossimo sposati avremmo litigato dalla mattina alla sera, perché abbiamo tutti e due un caratteraccio.
In effetti tu hai un caratteraccio.
Grazie, amore.
Però, lo sposeresti?
(ad lib.)
Ma di chi stai parlando, RodolfoValentino luce dei miei occhi?
Il direttore del tuo coro. Ma tu, lo sposeresti?
Amore, siamo già sposati. Lui ha una moglie, un figlio e una figlia, io sono sposata col papà e ho te e Guanciabella.
(se a far demordere un bambino di sette anni e mezzo bastasse così poco, il mondo sarebbe sicuramente un luogo molto più tranquillo e spenderemmo molto, molto meno in armamenti nucleari)
Ma se non foste già sposati con delle altre persone, lo sposeresti?
(quella volta che mi ha fatto entrare nel coro. quella volta che mi ha chiesto di suonare il tamburello. quella volta che mi ha chiesto se volevo cantare il requiem di mozart con l'altro coro. quella volta che provavo l'esame di ammissione al conservatorio e lui mi guardava male da giorni poi una sera si è avvicinato e mi ha detto "questo pezzo lo devi cantare più lentamente, corri troppo". quella volta che aveva la febbre in pullmann (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che mi è passato davanti al funerale di sandro come se non mi vedesse ma poi si è girato e mi ha guardato. quella volta che era notte e c'era una luna enorme su un pozzo al centro di un chiostro e quattro coristi di un polifonico hanno fatto un pezzo a quattro voci sottovoce e il soprano aveva i capelli lunghissimi e un bimbo in braccio e io mi sono girata per dirgli 'non è bellissimo?' ma lui aveva la bocca piena di piada e camminava veloce verso le bottiglie di vino. quella volta a bressanone che ci siamo messi a cercare claudio perché pensavamo gli fosse preso un infarto in qualche buco nascosto per il troppo mangiare. quella volta a cattolica che eravamo in cento provavamo da un'ora le prime dieci battute e il direttore stava per suicidarsi ed è arrivato lui in ritardo (l'unica volta in ventitre anni) e ha detto al direttore 'non ti preoccupare, tu suona che ci penso io', ha alzato le mani e abbiamo attaccato all'unisono e siamo andati avanti fino in fondo. quella volta che eravamo a un'inaugurazione d'anno accademico in conservatorio e abbiamo passato tutto il tempo a ridere e spettegolare. quella volta che mi ha detto una cosa cattiva ed io mi sono chiusa in un camerino in ristrutturazione al buio per mezz'ora e quando sono uscita avevo l'abito nero coperto di calce. quella volta che mi ha detto 'brava' alla fine di un concerto (l'unica volta in ventitre anni). quella volta che doveva andare a dare un concorso a roma dopo un concerto e la cilla ed io gli abbiamo comprato un pacchetto di pocket coffee. quella volta che abbiamo provato fino alle tre di notte e mi ha lasciato cantare la parte dei tenori e dei bassi e poi Happyicia ha tirato fuori il caffè ed io i biscotti. tutte le volte che ride perché mi arrabbio, o che si arrabbia perché rido. tutte le volte che mi ha insegnato daccapo ad avere pazienza, ad aspettare, ad essere tenace. tutte le volte che parla, qualsiasi cosa dica. tutte le volte che sbaglia a leggere una parola o un numero di battuta. tutte le volte che solleva le mani per dare l'attacco)
Direi di no, amore. Certe persone si è già fortunati ad incrociarle, nello spazio breve della vita. Penso che se in un fantascientifico mondo parallelo ci fossimo sposati avremmo litigato dalla mattina alla sera, perché abbiamo tutti e due un caratteraccio.
In effetti tu hai un caratteraccio.
Grazie, amore.
Però, lo sposeresti?
(ad lib.)
lunedì 5 marzo 2012
La equivoca.
Sono incastrata in archivio con tre atti di matrimonio da caricare nel sistema informatico per tre carampane che scalpitano per avere un estratto delle rispettive nozze celebrate quando Cecco Beppe governava l'Austria.
In archivio irrompe la Collega Matrimoni.
"Mamikazen, che suoneria hai nel cellulare?"
"La Equivoca. Perché?"
"E' musica argentina, vero? Ma non è molto conosciuta."
Sì, Collega Matrimoni, è musica argentina, la mia musica argentina del mio Ariel Ramirez e no, non è Libertango né Oblivion, e soprattutto è gentile da parte tua venire qui a ricordarmi l'estate e il Trio del Barrio e i sandali dorati col tacco e il charango e i vestiti con le spalline e il bandoneonista italosvizzeroargentino - proprio come alfonsina storni - che ci faceva cantare El ultimo café eccetera eccetera eccetera mentre sono qui, incastrata in questo archivio a inserire in questo (omissis) di sistema informatico inventato da un epigono perverso di Hal 9000 i tre atti di matrimonio di Scarlett O'Hara, Melania Wilkes e Anna Bolena e probabilmente ci resterò fino alla pensione, vale a dire a una prima botta di conti fino ai centododici anni
"Sì, è un pezzo per pianoforte di Ariel Ramirez, uno dei compositori argentini più famosi del '900..."
"Ecco perché l'Argentino si è emozionato."
"L'... l'Argentino? quale Argentino?"
"Quello al quale stavo facendo le pubblicazioni di matrimonio."
"Cioè, c'era un Argentino in ufficio? Di là da questa porta?"
"Ce n'erano due, lui e la fidanzata. Lui è un cantante Argentino."
"..."
"Quando ha sentito la suoneria del tuo telefonino per poco non diventava matto. Io gli ho detto che tu canti in un coro, che fate anche musica argentina, lui era tutto entusiasta, si è quasi commosso.
"Ma... perché non mi hai chiamata?"
"Beh, che ne sapevo che eri qui."
Ceeeeerto, avrei potuto essere ovunque.
A Buenos Aires a ballare il tango, ad esempio.
In archivio irrompe la Collega Matrimoni.
"Mamikazen, che suoneria hai nel cellulare?"
"La Equivoca. Perché?"
"E' musica argentina, vero? Ma non è molto conosciuta."
Sì, Collega Matrimoni, è musica argentina, la mia musica argentina del mio Ariel Ramirez e no, non è Libertango né Oblivion, e soprattutto è gentile da parte tua venire qui a ricordarmi l'estate e il Trio del Barrio e i sandali dorati col tacco e il charango e i vestiti con le spalline e il bandoneonista italosvizzeroargentino - proprio come alfonsina storni - che ci faceva cantare El ultimo café eccetera eccetera eccetera mentre sono qui, incastrata in questo archivio a inserire in questo (omissis) di sistema informatico inventato da un epigono perverso di Hal 9000 i tre atti di matrimonio di Scarlett O'Hara, Melania Wilkes e Anna Bolena e probabilmente ci resterò fino alla pensione, vale a dire a una prima botta di conti fino ai centododici anni
"Sì, è un pezzo per pianoforte di Ariel Ramirez, uno dei compositori argentini più famosi del '900..."
"Ecco perché l'Argentino si è emozionato."
"L'... l'Argentino? quale Argentino?"
"Quello al quale stavo facendo le pubblicazioni di matrimonio."
"Cioè, c'era un Argentino in ufficio? Di là da questa porta?"
"Ce n'erano due, lui e la fidanzata. Lui è un cantante Argentino."
"..."
"Quando ha sentito la suoneria del tuo telefonino per poco non diventava matto. Io gli ho detto che tu canti in un coro, che fate anche musica argentina, lui era tutto entusiasta, si è quasi commosso.
"Ma... perché non mi hai chiamata?"
"Beh, che ne sapevo che eri qui."
Ceeeeerto, avrei potuto essere ovunque.
A Buenos Aires a ballare il tango, ad esempio.
domenica 4 marzo 2012
gioventù bruciata.
sfreccia su una bici arrugginita è grande e grosso avrà diciassett'anni ma ha già i braccioni tutti tatuati di blù che gli escono dalle maniche corte della maglietta e sulla maglietta dietro c'è scritto "marilyn manson" lo vedi dopo che ti è volato accanto urlando a squarciagola una canzone di marilyn manson con l'i-pod a palla nelle orecchie che le vecchiette lo guardano male e brontolano i ragazzi gli sghignazzano dietro tu fa appena in tempo a pensare "da quale cazzo di periferia degradata viene questo mio giovane concittadino ribelle e apparentemente violento e così vitale in questo suo fottersene della gente che lo guarda con borghese riprovazione, da dove viene che noi la periferia degradata non ce l'abbiamo nemmeno, massimo un paio di baracche sul fiume che ciclicamente i pluti sgombrano" fai appena in tempo a pensarlo e quello ti fulmina perché nell'attimo in cui deve svoltare a destra, nell'attimo in cui è lanciato con tutta la sua potenza tatuata e l'urlo di manson nelle orecchie e nella gola e deve svoltare a destra, in quell'attimo, lui rallenta, guarda dietro e alza diligentemente il braccio destro tatuato di blù per segnalare la svolta.
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