sabato 26 ottobre 2013

Domani, e poi domani.

Lunedì pomeriggio ore 15, lezione di canto "leggero". La Maestra P. mi disvela i segreti del vocalismo pop, mentre io cerco di capire di cosa sta parlando, mentre smaltisco la mattinata 8-14 al lavoro, il recupero figli, il tragitto scuola-casa correndo dietro a un novenne scatenato in bicicletta, il pranzo rato ma, ahimé, non consumato.

Bene, Mamikazen. Come è stata classificata la tua voce?
Beh, nel coro canto da Mezzosoprano...
... ma...
... in Conservatorio mi avevano classificato come Soprano lirico-leggero...
... e...
... e mi è capitato di cantare da Contralto, o di fare le voci all'ottava bassa con gli uomini, quando c'era bisogno.
Immaginavo.
Sì? Ehm... vale a dire, non sono un granché da nessuna parte. Per arrivare arrivo, ma nel coro va bene così.
Ah, certo. Comunque ho già trovato una canzone perfetta per te.
Davvero? Ma è il nostro secondo incontro...
Fantastica. Ti piacerà, è perfetta. Te la ricordi, Filippa Giordano?
Vagamente.
Sanremo, fine anni '90...
Più o meno.
Comunque ecco qui... Allora? Ti piace?
...
Beh?
... a parte la difficoltà...
Sì?
... il testo...
Il testo?
...
...
Non importa. Comunque sia chiaro, Prof, secondo me le uniche cose che abbiamo in comune io e Filippa Giordano - così, a orecchio - sono altezza e peso, gambe e taglio dei capelli.
Ma no, ma no. Tu prova.
Mhfrgh.
Eh?
Ok.


domenica 13 ottobre 2013

Pedali


ci sono giorni in cui ogni cosa gira
all'indietro, come le ruote delle automobili
nei vecchi film.
pedali, pedali e non fai mai gol,
mi prende in giro
un amico.
allora io vado
in bicicletta.
pedalo, pedalo
lungo la pista
che corre
tra le rotaie e il mare
dove ci sono i fiori gialli
nella sabbia
gli alberi delle barche
che tintinnano
a riva
i capanni chiusi
gente che cammina
i gabbiani
il vento.
pedalo, pedalo
e non faccio gol.
pedalo, e basta.


domenica 6 ottobre 2013

piove.

sabato mattina.
come apro la finestra, piove.
piove di una pioggia umida e grigia, piove d'autunno, di castagne matte e cieli bianchi lucidi, piove di ombre e intonaci umidi e pozzanghere e gatti rintanati. piove di ombrelloni chiusi e messi via per l'inverno, piove di sabbia bagnata e scura, di capanni sbarrati con le tavole di legno. piove di alberghi chiusi, di pensionati tristi e pantaloni lunghi. piove di asfalto lucido, piove di colline lontane nella bruma, piove di gabbiani in larghi giri sui pescherecci. piove di ricordi caldi, che non se ne vogliono andare.
sotto al vestitino rosso che ho messo perché devo celebrare un matrimonio, sopra le calze velate indosso un paio di calzettoni blù e gli stivali di gomma lilla. le decoltè rosse le metto in una busta, per dopo. so che questo indossare cose colorate non convenzionali mi costerà un certo prezzo, ma non ho voglia di bagnarmi mentre attraverso il centro storico a piedi per andare al lavoro, benedetta da una sinusite come non ne avevo da un paio d'anni.
infatti quando arrivo al Bar del Cappuccino sono ragionevolmente asciutta. non così CapoV. l'acqua gli ha inzuppato il giubbotto firmato e le scarpe di pelle vera, ma tanto lui è nato pronto, e ha sempre un cambio nell'armadio.
al lavoro, i miei stivali di gomma vengono come e qualmente sezionati - lilla è carino, ma non sta bene col rosso. non celebrerai mica così? non avevi qualche altro colore da mettere? and so on.

domenica pomeriggio.
dopo giorni riesco quasi - quasi - a respirare dal naso, da una narice, almeno. fuori piove, ma io voglio camminare. prendo l'impermeabile nero - sacco della monnezza che ho comprato alla fiera nella bancarella delle biciclette, per sei euro. lo indosso sopra al k-way arancione e agli immancabili stivaloni lilla. mi sento un incrocio tra un pescatore di fiume e un poliziotto di fine '800 a caccia dello Squartatore nei vicoli della Londra vittoriana. sembro un po' anche la Grande Mietitrice, mi ci vorrebbe una falce.
esco abbandonando tutti e cammino verso il mare, mentre ascolto le canzoni che mi hanno accompagnato tutta l'estate.
l'estate, che è finita, e adesso piove.

(del resto, il programma dello scorso trimestre - prendere il sole - l'ho completato tutto in pieno. Ho sentito il mare dentro un sacco di conchiglie, ho avuto il mio battito di ciglia. non mi lamento.
e mancano solo sette mesi, alla prossima estate)