mercoledì 17 luglio 2013

Ikea benefit. Di Armageddon, Alicia Gimenez Bartlett e tassi di montabilità.

Ore 21 e rotti.

Tre amiche (molto amiche, amiche-amiche, quelle che se a una fanno il siero della verità vanno nei casini tutte) nel buio a bordo strada tra le auto parcheggiate e le finestre illuminate sui tinelli come tanti quadri di Hopper, solo che dentro al quadro al posto dell'Americano secco in grisaglia e ginger ale c'è l'Italiano panzuto in canottiera e cedrata.

Certo che alla fine il punto rimane quello.
Eh, già.
Ma 'nfatti.
Al di là della filosofia, del credo e dei convincimenti, è il nodo inestricabile, come dire...
Il punto di non ritorno.
Già. Una sorta di Armageddon...
... l' Apocalisse...
... Nel senso greco di "apò kalypto", rivelo o disvelo.
 Ma anche nel senso di immane casino.
Che se poi come dice il Vangelo non lo fai ma lo pensi vai all'inferno come se lo avessi fatto, e allora tanto vale.
Ma 'nfatti.
Ve l'ho detto, dovete leggere l'ultimo di Alicia Gimenez Bartlett, lì si capisce proprio.
E tu passalo, no?
Hai ragione.
E comunque è dura, se càpita.
Il problema è che a volte, come dice un'amica mia, lui è proprio un uomo Ikea.
Ikea... nel senso di?
Montabile.


2 commenti:

  1. e potrebbe aprirsi un lungo (lunghissimo) dibattito sul tasso di montabiità di springsteen nel video di cui sopra, per dire.

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  2. Questa dell' uomo Ikea me la posso rivendere?

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